23/04/2024
Le conseguenze fiscali del divorzio: come l’avvocato può assistere nella gestione delle tasse

Le conseguenze fiscali del divorzio: come l’avvocato può assistere nella gestione delle tasse

Il divorzio rappresenta un’esperienza estremamente difficile nella vita di coppia, sia da un punto di vista emotivo che economico, dal momento che può comportare delle conseguenze fiscali importanti per entrambi i coniugi.

Proprio per questo motivo, è fondamentale valutare con attenzione tutte le possibili implicazioni derivanti dal processo di separazione.
Onde evitare però di incorrere in errori dettati dall’inesperienza in materia, la scelta migliore è quella di rivolgersi ad un avvocato per separazione specializzato in materia matrimoniale che possa fornire tutte le indicazioni del caso al fine di individuare le strategie più indicate da mettete in atto e al medesimo tempo di permettere all’assistito di compiere delle scelte ragionate.

Vediamo allora qui di seguito quali sono le questioni fiscali e le tasse ad esse legate da affrontare e gestire in seguito al divorzio.

Divisione dei beni

Quando due coniugi divorziano, un elemento di discussione fondamentale è costituito dalla divisione dei beni coniugali, i quali per legge devono essere ripartiti equamente tra il marito e la moglie.

La suddivisione dei medesimi può però comportare una serie di tasse, quali ad esempio l’imposta di successione, l’imposta sulle plusvalenze o ancora quella di registro.

L’avvocato aiuterà a comprendere al meglio tali questioni, in relazione al singolo caso in cui si ritrova il proprio assistito.

Dichiarazione dei redditi

Il divorzio può comportare, laddove esistessero disparità di reddito tra marito e moglie, l’emissione di un assegno di mantenimento da parte del coniuge che gode di maggiori disponibilità economiche nei confronti di colui che ne ha più bisogno.

L’assegno divorzile rappresenta tuttavia un reddito per il coniuge che ne è beneficiario (a meno che non si tratti di una somma versata in unica soluzione, la quale viene considerata una sorta di risarcimento) e per questo motivo deve dunque essere ritenuto imponibile e tassabile.

Nel caso invece di assegni emanati da un coniuge per contribuire al mantenimento dei figli che sono stati affidati al proprio ex partner, questi non vengono valutati in qualità di reddito accessorio, e pertanto ad essi non è prevista l’applicazione di alcun tipo di tassazione.

Detrazioni per figli a carico

Se la coppia che intende divorziare presenta figli minorenni o maggiorenni non autosufficienti economicamente o disabili, una questione fondamentale sulla quale si dovrà dibattere è quella in merito all’affidamento della prole.

In caso in cui la custodia venga assegnata ad un solo genitore, questi può beneficiare di una detrazione fiscale pari al 100%; laddove invece l’affidamento venga condiviso equamente tra il padre e la madre, entrambi i coniugi potranno godere di una detrazione fiscale pari al 50%.

 

Possono inoltre essere detratte tutte le spese sostenute al fine di favorire il mantenimento e garantire la piena tutela degli interessi dei figli, come ad esempio le spese mediche, quelle volte a permettere l’istruzione o relative ad eventuali assicurazioni.

Anche in questo caso, l’avvocato aiuterà a districarsi e individuare chiaramente le somme che ciascun coniuge deve versare.